Crevalcore - 18.11.1945
Via B. Buozzi 33 - 40018 San Pietro in Casale (BO)
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maurizio.boiani@email.it Incisore e pittore. Pratica l’attività calcografica dal 1994, prediligendo prevalentemente le tecniche dell’acquaforte, acquatinta, vernice molle e puntasecca. Ha realizzato 350 matrici (87 ex libris), mediamente 21 all’anno. Stampa in proprio. Dal 1995 ha allestito 18 personali e partecipato a 65 collettive.
C’è poesia nelle opere di Boiani quando le ville della bassa padana, da Lui effigiate, diventano dimora di sogni di spettatori attenti nell’indagare gli interni mai immortalati per una sorta di discrezione che l’artista possiede. Ed è sicuramente una virtù, perché lo fa agire con leggera determinazione nel tratteggiare paesaggi o nobili casolari abbandonati che nella nostra immaginazione si collocano in un tempo remoto privo di volgarità morfologiche, dove il cielo è attraversato da nubi che, difficilmente si risolvono in pioggia.
La sensibilità dell’artista si autorigenera ad ogni acquaforte o dipinto, quasi fossero una fontana dalla quale Boiani beve gocce di solitudine che gli è concessa per via del suo animo che reclama giorni silenziosi.
Infatti tutto è sospeso ed immoto rimandato ad una dimensione più reale perché le sue opere scaturiscono da una visione onirica, rifugio splendido per molti artisti. Si avverte sudore nei paesaggi pregnati dalla calura estiva, ingombrante e sfinente; freddo nelle nevicate abbondanti ma, ancora una volta lievi. Ecco: la grandezza di Maurizio riposa nelle sensazioni che lo stesso riesce a trasmetterci.
Dalle sue opere si possono trarre anche presagi o insegnamenti mai, comunque, sterilità di pensiero.
Avverto quanto impellente sia , per me, riflettere attraverso le sue acqueforti o acquetinte che fanno da filtro al mio sguardo qui interrogante, ma non posso sottrarmi per una sorta di magia che mi assale e mi pervade.
Nel segno sicuro ed elegante, Boiani immortala le ore di tutti i giorni, rispettando l’allegoria della vita e delle stagioni che lui stesso “fotografa” attraverso il suo attento occhio, rimandandoci paesaggi riposanti, piccoli agglomerati, figure mitologiche come l’italico fauno protettore dei campi e delle greggi per, ancora una volta, farci sognare.
Maurizio Messori